Servono ancora i biglietti da visita?
Io li chiamo foglie da visita
Negli ultimi anni il biglietto da visita ha cambiato significato.
Prima dell’esplosione dei social aveva una funzione informativa, conteneva cioè tutti i dati utili a contattarci.
Ora, con l’avvento di internet e la facilità di reperire le informazioni tramite il web, questa funzione è diventata marginale.
Rimane tuttavia una buona occasione per comunicare i propri valori.
Mi sono chiesto come avrei potuto trasformare il mio biglietto da visita in un’occasione per trasmettere l’essenza e i valori in cui credo.
Già per il bistrot vegetariano Bio Essere avevo studiato una soluzione che gli permettesse di far diventare il biglietto da visita un’esperienza più concreta e persuasiva di quanto le parole riuscissero a fare.
Ricordo ancora quando ho proposto a Rita, titolare di Bio Essere, di auto prodursi i biglietti da visita tramite un timbro e del cartoncino riciclato. Mi sono messo nei panni dei loro clienti che anche nel biglietto da visita avrebbero visto un’azione concreta in linea con gli ideali di Bio Essere. E Rita ha capito subito il valore di questo gesto per quanto semplice.
Affidarsi alla natura per comunicare
Adoro studiare soluzioni che permettano di impattare il meno possibile sull’ambiente con le proprie azioni quotidiane.
Qualcuno la chiama utopia, io credo lì si nasconda uno dei segreti per il cambiamento perché spesso permettono anche di comunicare i propri valori e di ispirare le persone.
Da sempre le foglie mi affascinano, hanno il potere di connettermi con la natura e rappresentano tuttora un viaggio di scoperta, ovunque vado.
Negli anni ho usato le foglie in molti modi, sono diventate collane da indossare per promuovere un evento, segnaposti per una cena bio vegana a base dei formaggi de La Capra Felice, flyer biodegradabili abbandonati in luoghi pubblici durante un’azione di guerrilla marketing.
Foglie da visita
Ho pensato di affidarmi alla natura anche per i miei biglietti da visita autoproducendoli tramite un semplice timbro e le foglie, facendole diventare strumento per trasmettere e raccontare i miei valori.
Il risultato è qualcosa di imperfetto, naturale, delicato in grado di raccontare bene i miei valori.
Le ho chiamate foglie da visita e rappresentano il mio modo di prendermi cura della natura.